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Nel mondo c'è tanta gente che "dice" di saper fare cose straordinarie, ma sono in pochi quelli che le sanno fare realmente...

Calenda 5.1 - Ciak, Azione!

dic 012019

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Quest'uomo sta diventando un mito, ma dall'altra parte fa anche tanta tenerezza perché la sua carriera politica negli ultimi tempi è andata in declino. Un feroce destino che si spera inverta presto i pronostici con la nascita della sua nuova creatura politica: Azione (da me ribattezzata Calenda 5.1, più o meno come Windows XP, un OS assai longevo e apprezzato da tantissimi utenti, me compreso). Azione, secondo Calenda, dovrebbe in qualche modo ricalcare le orme politiche di Don Luigi Sturzo e del suo liberalismo popolare, ma al momento si presenta solo come una mediocre riedizione grafica del logo degli Avengers. Ecco le prove.

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Carlo nasce da una famiglia più che benestante e fin da piccolo ha avuto un grande successo, prima come attore (Calenda 1.0) lavorando già nel 1984 nello sceneggiato televisivo "Cuore", diretto da suo nonno Luigi Comencini. Poi, dopo la laurea in Giurisprudenza conseguita alla "Sapienza" di Roma e dopo un breve tirocinio in alcune società finanziarie approda alla Ferrari, ai tempi di Luca Cordero di Montezemolo, diventando in breve tempo un manager di un certo livello (Calenda 2.0). Con questo ruolo poi si sposterà prima a SKY, poi passerà a Confindustria, prima come assistente del presidente e poi come direttore dell'area strategica. Infine, ce lo siamo ritrovati pure come direttore generale dell'Interporto Campano nel Comune di Nola (NA).

E dopo aver coltivato strenuamente per anni gli interessi pubblici e privati di Montezemolo, finalmente nel 2013 entra in politica in grande stile (Calenda 3.0). Inizialmente diventa Vice Ministro dello Sviluppo Economico nel Governo Letta, carica che manterrà successivamente anche nel Governo Renzi con delega al commerico estero, prima che quest'ultimo facesse fuori la Ministra Guidi, travolta da uno scandalo finanziario ancora non del tutto chiarito. A questo punto Calenda fu eletto Ministro dello Sviluppo Economico ad interim, carica che poi gli verrà confermata a pieno titolo per tutta la durata del Governo Gentiloni.

Esaurita la carica istituzionale di Ministro Calenda decide di mantenere alto il suo impegno politico iscrivendosi al PD (Calenda 4.0), e lì iniziò inesorabilmente il suo veloce declino, professionale, morale e spirituale... praticamente roba da suicidio! Nel tritacarne mediatico ha cercato in tutti i modi di rimanere a galla e quando l'intera dirigenza renziana fu "epurata" dalla nuova segreteria con a capo Zingaretti, tentò perfino di seppellire l'ascia di guerra fra i due antagonisti offrendo loro un pasto caldo a casa sua... Niente da fare, il povero Calenda fu "sputazzato" da entrambi come un lercio barbone, pidocchioso e rompicoglioni.

Ma poi venne la goccia che fece traboccare il vaso: dopo la rovinosa caduta del primo Governo Conte sia il M5S che il PD hanno entrambi vinto il primo premio del partito più "voltagabbana" della storia d'Italia, accordandosi ESCLUSIVAMENTE per conservare i propri seggi, sia alla Camera che al Senato (tesi questa già smentita più volte da entrambi i partiti, ma alla quale ormai tutti ne siamo tristemente consapevoli). E tutto questo lo hanno fatto sulla base di un accordo stipulato in extremis fra Matteo Renzi e... (udite udite) Beppe Grillo. Detta così pare proprio una barzelletta, peraltro anche abbastanza divertente, ma invece è andata proprio così! E a quel punto il buon Calenda cosa fa? Piuttosto che avallare pateticamente uno sputtanamento così plateale, bieco e vergognoso come invece ha convenuto l'intera dirigenza PD per mantenere le propie chiappe incollate alle poltrone istituzionali, ha preferito il divorzio "a strappo" dal partito, e così ha deciso di fondare il suo primo soggetto politico chiamandolo infelicemente, "Siamo Europei" (Calenda 5.0). Dico "infelice" perché anche lui dev'essersi accorto che questo nome era una minkiata, anche alla luce delle recenti "metamofosi" di Bruxelles. Ma prima di entrare in questa nuova veste Carlo Calenda si è pure tolto qualche sassolino dalle scarpe incazzandosi come una bestia e sparando ad alzo zero contro il PD all'ultima festa dell'Unità, in presenza dell'allora Senatrice Paola De Micheli che nel frattempo guardava per aria perché si vergognava come una ladra.

Ma anche nei talk show fa sentire il suo disgusto più totale nei confronti del partito da cui si era appena tristemente separato, ecco un frammento della puntata dei primi di settembre di "IV Repubblica", di Nicola Porro.

E al termine del suo memorabile intervento, esattamente al minuto 7.30, fa un rapido accenno al penoso discorso di Beppe Grillo appena pubblicato sul suo blog personale, sembra un vero e proprio delirio lucido e patologico che ho deciso di riportare di seguito per mostrarVi la grave situazione politica in cui oggi si trova invischiato il nostro povero Paese.

Qualora si ignorasse che Beppe Grillo è stato (e forse ancora lo è) un noto comico italiano, guardando questo video si potrebbe anche pensare che quest'uomo è decisamente "fulminato", o quanto meno strafatto con qualche potente sostanza allucinogena... Ebbene è proprio lui quel personaggio, venerato nonché ancora caldeggiato dai 5 Stelle, che sarebbe recentemente piombato a Roma per tentare di sostenere (e salvare) in extremis il nostro attuale Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ex Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, la cui identità istituzionale recentemente ha iniziato a vacillare a causa della sua scarsa credibilità politica, ormai miseramente ridotta a valori prossimi allo zero.

In quest'ultimo video è evidente che il Ministro Di Maio deve avere qualche problema ai muscoli del viso, sembra infatti soffrire di una strana sindrome che lo costringe a sorridere continuamente anche in presenza di curiosi personaggi che raccontano valanghe di puttanate stratosferiche per le quali a chiunque altro verrebbe da piangere per la disperazione. E questa specie di "paralisi" che ha colpito il volto del nostro attuale Ministro degli Esteri, stampandogli permanentemente sulla faccia un ridicolo sorrisetto sarcastico in qualsiasi situazione, sembra essere diventato oggi un disturbo cronico e compulsivo... e ci dispiace. Facciamo un augurio al Ministro Di Maio di ritrovare presto la capacità di mostrare i suoi veri sentimenti.

Ma Carlo Calenda ha anche una capacità di autocritica formidabile, assolutamente fuori dal comune. Non so se si sia mai pentito di aver imbastito una ridicola e assurda gara per l'assegnazione ai privati delle frequenze ad Onde Medie dismesse dalla RAI, o dall'aver indicato la Arcelor Mittal come miglior contraente per le nostre gigantesche acciaierie, ma di certo si è pentito della sua tenace adesione al liberismo ideologico che lo ha costretto a raccontare per trent'anni "le più grandi cazzate che si siano mai sentite nella storia", parole sue...

Ma Calenda ha anche il pregio di avere uno spirito temerario, perché a differenza di Matteo Renzi che anch'egli si è separato recentemente dal PD e che vanta ancora di avere il controllo di almeno un centinaio di Parlamentari fra Camera e Senato, il buon Carlo ha avuto il coraggio di divorziare dal PD e di ricominciare daccapo in politica creando e promuovendo personalmente un nuovo soggetto politico a partire da zero, e secondo me ci vuole un bel coraggio oggi a fare una scelta del genere, anche dal punto di vista economico... Nei termini di un confronto per onestà intellettuale contro Renzi non ci sarebbe proprio partita, Calenda batterebbe Renzi 10 a 0 a occhi chiusi e senza toccare la palla... Eh sì, nel rapporto coraggio/opportunismo c'è una profonda differenza fra Carlo Calenda e Matteo Renzi, infatti credo e spero che Mr. Calenda avrà quasi certamente un posto d'onore nel futuro della nostra democrazia, mentre a Renzi purtroppo rimarrà solo il tempo per smaltire il torbido veleno che si è autoinstillato per perorare meglio le sue le querele, spesso inopportune, talvolta anche ridicole. La candela che brucia da entrambi i lati fa il doppio della luce, caro Matteo, ma dura la metà del tempo...

Tuttavia c'è anche da dire che il buon Carlo non mostra proprio di essere in una forma fisica perfetta, ad oggi ha totalizzato soltanto 46 primavere ma ne dimostra almeno una decina in più... E poi se smettesse di fumare farebbe un favore anche alla sua famiglia. Insomma, caro Carlo: datte da fà, è il tuo momento!... E daje! Io ti auguro di campare bene e in salute per altri cent'anni, ma visto che sei rimasto uno dei pochi politici in Italia ad avere la fortuna di poter mantenere la coerenza con le proprie idee, oltre che a una encomiabile lucidità intellettuale, cerca anche di curare un pò di più l'aspetto fisico, che poi è quello che ti farà andare avanti nella vita...

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